DLC: vantaggi o svantaggi?

L’acronimo DLC (Downloadble Content) negli ultimi tempi ha accompagnato con sempre maggiore insistenza le vite dei videogiocatori.
Da anni questi contenuti sono presenti, solo che erano conosciuti con altri nomi: patch. Infatti pochi sanno che i DLC sono nati effettivamente come strumenti per correggere le imperfezioni dei giochi, e, in alcuni casi, per aggiungere dei contenuti extra. Tuttavia, sembrerebbe al giorno d’oggi che i DLC siano divenuti una moda usata in maniera spasmodica dalle case produttrici.

Mentre una volta erano una sorta di “cosa in più“, che un videogiocatore scaricava o comprava perchè appassionato di un titolo (o semplicemente per fare il figo), oggi qualunque videogioco ne prende in considerazione una vasta gamma, e ben pochi di questi sono gratuiti.

Si parla di cifre irrisorie, certamente, ma sappiamo tutti che 1 + 1 + 1 fa sempre 3, e se mettiamo insieme tutti i 3 sono sicura che ne esce fuori una bella cifra. Bisogna anche ricordarsi che, a meno che tutti non si comportino come me e che quindi comprino i titoli ad almeno un anno di distanza dalla loro uscita, i giochi per console casalinghe, di base, costano intorno ai 70 euro, che non è propriamente poco.

Siccome sono altrettanto sicura che il periodo non è buono per nessuno, mi chiedo, effettivamente, quale sia il bisogno esasperante di creare questi contenuti. Sorge spontaneo un quesito: la domanda di giocabilità di un videogiocatore si è alzata così esponenzialmente? O è tutta una frenesia di spendere e spandere come se non ci fosse un domani?
Nel primo caso penso che sarei abbastanza contenta, perchè vorrebbe dire che c’è un’evoluzione, nel secondo caso mi verrebbe un pochino da storcere il naso.

A tal proposito mi viene in mente il gioco sviluppato dalla Going Loud Studio, DLC Quest, il cui scopo è di ironizzare verso quelle case di produzione che hanno fatto largo uso (per non dire abuso) dei contenuti scaricabili. E, se effettivamente fosse così, se la politica delle case mirasse solo al puro e semplice guadagno monetario (sì, sono romantica e spero che qualcuno ancora lo faccia per passione), queste andrebbero boicottate subito.

Sinceramente, alcuni DLC sono necessari? Perchè vengono fatti? Perchè si fanno pagare? Perchè hanno preso così tanto piede? Siamo caduti in un baratro per il quale qualsiasi cosa il cui prezzo sia 99 cent e che abbia la sigla DLC verrà scaricato o ancora c’è qualcuno che valuta effettivamente cosa sta comprando?

Io non sono un’amante dei contenuti scaricabili, anzi, non ne ho mai fatto uso (sembra che parliamo di droghe), ma questo è dovuto unicamente al fatto che non ho una connessione internet sulla console. Alcune missioni o cosette in più mi avrebbe fatto piacere giocarle, giusto per allungare un pochino il titolo, ma sono sempre dell’idea che il troppo stroppia.

Sono davvero curiosa di conoscere le opinioni altrui, perchè purtroppo parlo da estranea ai fatti, e vorrei capire cosa spinga una persona a comprare un DLC e con che pensiero ne fa uso. Però se un giorno faranno i DLC dei trofei… beh, quel giorno lancerò una bomba su chiunque abbia avuto questa idea malsana.

  • Orsetto

    Assolutamente d’accordo.
    In genere nessuno si domanda i perché e i percome delle DLC, ed è un segnale veramente preoccupante, testimone dell’era videoludica che stiamo vivendo. Le DLC, secondo il mio parere, sono solamente un meccanismo commerciale per spingere gli utenti a metter mano ai propri portafogli. Perlopiù si tratta di espansioni inutili (wow posso vestire il mio personaggio con la divisa LEOPARDATA!!!), ma a volte le DLC contengono proprio i punti deboli dei fan… per fare un esempio, quei maledetti della Nintendo hanno fatto uscire dell DLC di Fire Emblem: Awakening (e costavano anche un bel pò di soldi) con le quali potevi sbloccare personaggi esclusivi che erano comparsi nei precedenti episodi della serie…e credo abbiano fatto gola ai più nostalgici. In ogni caso, le DLC non hanno nulla di “videoludicamente interessante”, ribadisco sono solo un meccanismo commerciale. E si sa, anche se di questi tempi l’economia non gira tanto, le “grandi” mirano sempre ad arricchirsi sui vizi e le passioni della massa e giocando su questo fattore non perderanno mai; perché diciamocelo, un appassionato di videogiochi rinuncia anche a mangiare pur di comprarsi ciò che vuole.

    • turtle

      Anche a me vengono in mente parecchi DLC che non avevano senso di esistere, per esempio quelli inerenti a Final Fantasy XIII-2, dove potevi vestire Noel da assassino di AC. La domanda che mi sorge spontanea è: quale giocatore deciderebbe di vestire un personaggio di una determinata saga con indumenti appartenenti a una saga totalmente diversa? Probabilmente, l’unione tra Final Fantasy e Assassin’s Creed sta solo nella presenza delle lettere A e I nei titoli.
      Però se le case continuano a mandare avanti questa politica vuol dire che qualcuno li compra questi DLC, altrimenti non penso che si continuerebbe a crearne.

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