[Top ten] I migliori videogiochi del 2013

È arrivato il momento delle classifiche, di tirare le somme, insomma di vedere cosa ci siamo lasciati indietro e soprattutto cosa abbiamo giocato in questo 2013 che ci siamo appena lasciati alle spalle.

È tempo quindi della TOP 10 dei migliori videogiochi del 2013 per il sottoscritto.

Come è lecito aspettarsi in questo genere di classifica raccoglierò i 10 migliori videogiochi del 2013 SECONDO ME, disclaimer super-abusato da tutti, ma che vedendo in giro per la rete molti utenti non sembrano recepire.

 

10) DMC: Devil May Cry
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Per iniziare parliamo di un titolo molto discusso, che ha colpito e fatto chiaccherare un po’ tutti, sia chi lo ha amato, sia chi l’ha ripudiato.

DMC è il titolo che ha segnato il reboot dell’amata saga Hack’n’slash targata Capcom, con cui si è deciso di far ripartire il brand rinnovandolo in ogni sua componente, dall’aspetto del protagonista Dante, alla storia e anche il sistema di combattimento. Premettendo che non sono un grande amante della saga “classica”, ho apprezzato proprio quegli elementi più criticati dai fan più intransigenti, cioè Dante, sì ancora abbastanza tamarro e spaccone, ma anche molto più “umano” e giovane che lo rende più simpatico e godibile da vedere e giocare, e il sistema di combattimento, che rimane ancorato alla classica accoppiata spada-pistole ripresa anche in Bayonetta da Kamiya, il creatore dell’originale Devil May Cry, ma ha il grandissimo pregio di essere il classico “facile da imparare, difficile da padroneggiare”. Infatti anche senza grande manualità si riescono a effettuare delle buone combo rendendo il tutto molto spettacolare e appagante, ma ai livelli di difficoltà più alti viene richiesto l’uso di tutti i poteri a nostra disposizione per andare avanti.

Ma un difetto che non si può tralasciare è proprio la difficoltà stessa, marchio di fabbrica di Devil May Cry, qui tarata verso il basso. Infatti in tutta l’avventura sono morto solo una misera volta nella penultima missione e per un Devil May Cry è veramente inaccettabile, soprattutto quando la colpa è dei nemici che non è che sono stupidi, ma proprio fanno pochi danni al nostro Dante. Infatti è solo nei livelli più alti che finalmente si riesce a percepire la pericolosità dei nemici.

Nota a margine per le Boss-Fight: facilotte, ma stupende da giocare, molto spettacolari come impatto visivo, in particolare quella contro il giornalista Bob Barbas.

 

9) Batman: Arkham Origins

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Batman: Arkham Origins è il terzo capitolo e prequel del primo episodio della saga creata dai Rocksteady Studios e rivelatasi una delle sorprese più gradite di questa generazione videoludica. Per questo Arkham Origins i Rocksteady si fanno da parte (probabilmente perché al lavoro sul sequel di Arkham City), lasciando lo sviluppo ai ragazzi di Warner Bros. Games Montreal, nati da poco e autori della non apprezzatissima Armored Edition di Batman: Arkham City per Wii U. Invece compiono un eccellente lavoro con questo AO, limando e mantenendo ben saldi i punti di forza del brand (sistema di combattimento, fasi stealth e i vari Bat-Gadget), arricchendo il tutto con una trama davvero ben fatta, assolutamente in linea con i precedenti, se non addirittura superiore, grazie a un Batman, e soprattutto i suoi nemici, in grande spolvero e con qualche colpo di scena davvero gradevole.

Certo ha dei difetti, essendo abbastanza pieno di bug (in cui è incappato anche il sottoscritto un paio di volte), con gli stessi sviluppatori costretti a chiedere ufficialmente scusa ai fan e fare mea culpa. C’è sicuramente una massiccia sensazione di déjà vu e somiglianza davvero marcata con i precedenti Batman, ma fare di questo un grande difetto in una generazione nella quale la tendenza è stata quella della serializzazione annuale di molti brand, scusatemi ma non ce la faccio proprio, specie di fronte ad un Cavaliere Oscuro più in forma che mai.

 

8) Guacamelee

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Parlare di Guacamelee è strano per me, in quanto fa parte di una categoria di giochi, gli Indie, che con grande dispiacere non sono mai riuscito ad apprezzare, ma questo titolo è tutta un’altra cosa.

Con Guacamelee i ragazzi di Drinkbox Studios, autori anche dell’interessante Tales From Space: Mutant Blobs Attack per PS Vita, riescono incredibilmente a mixare insieme tantissimi elementi diversi fra loro, creando una bellissima atmosfera malinconica e onirica, ma soprattutto ironica e divertente, grazie anche a una vesta grafica particolare con tutti gli elementi di gioco squadrati, con ambienti molto colorati che si alternano ad altri più cupi e oscuri in particolare nel mondo dei morti. Si parte dalla cultura classica messicana con Luchadores, la festa dei morti, le Calacas, i Charro messicani, i Mariachi, l’Enchilada, per poi passare alla città principale riempita di manifesti con icone dei videogiochi quali Zelda, Metroid, Minecraft e i fratelli Mario in salsa luchadores, oppure con numerosi meme dell’internet quali il Me gusta o il Grumpy Cat.

Modernizza anche la struttura classica dei cosiddetti MetroidVania, accompagnandola a un sistema di combattimento che risulta un mix fra quello dei picchiaduro e degli Action in stile God Of War e soci, e sezioni platform veramente divertenti (e difficili), soprattutto quando si devono sfruttare entrambe le dimensioni: quella dei morti e quella dei vivi. Il tutto condito da una colonna sonora in stile mariachi eccezionale. Chicca finale, un vero e proprio tributo a Super Mario nel finale di una delle prime missioni, roba stupenda.

 

7) Tomb Raider

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In settima posizione troviamo Lara Croft con il suo reboot, Tomb Raider appunto. Crystal Dynamics per questa occasione ha cercato di svecchiare tutte quelle meccaniche classiche della serie, ma anche ormai obsolete, modernizzandole e riuscendo a creare un Tomb Raider finalmente al passo con i tempi.

Ha creato un’avventura simil-survival in cui troviamo una Lara in difficoltà dopo il naufragio della propria nave, in cui dovrà affrontare pericoli della cui esistenza neanche credeva. Tomb Raider riprende quasi in toto le meccaniche di quell’Uncharted che per primo prendeva spunto dalle vecchie avventure di Lara: quindi abbiamo esplorazioni, salti e scalate, sì molto scriptate e facili, ma anche appaganti nell’esecuzione, anche grazie all’uso di alcuni gadget quali piccozza e corde per discese e risalite rapide, accompagnate da molte sparatorie con meccaniche, ormai classiche, da TPS con coperture dinamiche, forse un po’ troppo semplici a livello normale (e con l’arco overpower), ma comunque divertenti. Al tutto si abbina una storia intrigante e con qualche colpo di scena gradevole, il personaggio di Lara, con la sua evoluzione (e con tutte le botte che prende) durante l’avventura, ben realizzato, infine una realizzazione grafica degna di essere eletta tra le migliori di quest’anno e di tutta la generazione.

Un titolo consigliato ai nuovi e ai vecchi fan della razziatrice di tombe più prosperosa del mondo.

 

6) Pokémon X/Y

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Pokémon X/Y è stato uno dei titoli più attesi dell’anno per il sottoscritto, forse il più atteso. Da grande fan fin da quando a 6 anni mi feci regalare Pokémon Blu, per tutti i mesi che hanno preceduto l’uscita ne ho cercato ogni informazione , anche la più piccola e insignificante, in quanto fu annunciato come il titolo che doveva allo stesso tempo solidificare e rivoluzionare il brand Pokémon. E, seppur con qualche difetto, ce l’ha fatta. 

Con questa sesta generazione troviamo finalmente una grafica al passo coi tempi, con un motore grafico totalmente in 3D che fa benissimo il suo lavoro, soprattutto durante la parte più importante dei Pokémon: i combattimenti. Sono, come dire, una delle cose più belle che un fan dei Pokémon può provare nella propria vita. L’impatto con i primi scontri che si fanno è clamoroso, sono il sogno bagnato di ogni aspirante allenatore pokémon che prende forma. Vedere poi il proprio Charizard alzarsi in volo e eseguire un Lanciafiamme sull’inerme avversario è come tornare bambini, nei pomeriggi passati davanti alla tv a vedere la serie animata dei Pokémon e le avventure del suo non intelligentissimo protagonista Ash Ketchum e i suoi compagni di viaggio.

Ma, sì, ci sono dei ma.

La storia in sé non è lunghissima e soprattutto c’è poco da fare dopo la sua fine, se non la cattura di “qualche” leggendario (non specifico quanti), completare il solito, enorme, impossibile, Pokédex e la ricerca delle MegaPietre per le MegaEvoluzioni che ho apprezzato molto (il cui discorso viene approfondito da Cataplasma nel suo articolo).
E infine, troppo pochi nuovi Pokémon.
Sono solo 72, anche se molti di questi non sono male affatto, come i 3 starter o come Gogoat, per fare un nome. Per capire meglio comunque tutto quello che è questo Pokémon X/Y c’è l’esauriente recensione di Domingo

Comunque è uno dei migliori Pokémon, con i numerosi lati positivi che sicuramente sovrastano questi pochi difetti, diventando anche un nuovo inizio per il brand, dopo i titoli di quarta e quinta generazione che, personalmente, mi delusero.

 

5) Fire Emblem: Awakening

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Una sorpresa, un fulmine a ciel sereno per me. Mai avevo giocato a questa serie prima di questo episodio e questo capitolo per 3DS me ne ha fatto innamorare.
Non conoscendolo mi ci sono buttato solo leggendo le recensioni in giro per la rete e vedevo i 9, i 9/5 e i 10 fioccare, così mi butto sulla Demo ed è amore a prima vista.
Mai sopportato gli strategici, tanto meno quelli giappo, eppure l’ho finito 2 volte, completando tutte le missioni secondarie, celebrando tanti matrimoni e concependo un sacco di figli, buttandoci sopra la bellezza di 100 ore (roba da fantascienza per me) con quel povero 3DS rimasto acceso per giorni e giorni. Un Must-Have per chiunque abbia il 3DS.

 

4) The Legend Of Zelda: A Link Between Worlds

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Di questo Zelda ne ho già ampiamente parlato nella mia recensione, in cui descrivo già il perché questo è probabilmente il miglior Zelda per portatili e uno dei migliori degli ultimi anni anche per quanto riguarda le console casalinghe made in Nintendo, delineandosi come una vera Killer-App per il 3DS. Quindi c’è poco altro da dire se non che è un titolo che innalza ancora di più il concetto di eccellenza nel game design, risultando imprescindibile per tutti gli amanti della saga di Zelda.

 

3) Bioshock: Infinite

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Bioshock: Infinite è: una storia affascinante, un’atmosfera unica, la magnifica Columbia (forse l’ambientazione più bella di sempre in un videogioco), Booker DeWitt, Elizabeth, Zachary Comstock, personaggi profondi e caratterizzati in maniera magistrale, una intro e un finale da bocca aperta, che danno lezioni al 95% dei videogiochi di questa generazione (e non), a cui va aggiunta una parte shooting abbastanza derivativa, soprattutto verso i precedenti Bioshock, e non impeccabile, che quindi non gli fa superare il comunque meritevole terzo gradino del podio.
Lasciando da parte tutto questo, i propri gusti e pregiudizi, Bioshock: Infinite è una delle esperienze più profonde che il videogioco possa far vivere, una storia da cui lasciarsi trasportare e emozionare e che si guadagna di diritto il terzo posto di questa TOP 10.

 

2) Grand Theft Auto V

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Sul gradino di mezzo troviamo invece Grand Theft Auto V, di cui si è scritto in lungo e in largo per il web, ma, oh, parlarne è un gran bordello comunque: QUALSIASI cosa tu dica verrai segnato per la vita, sia da chi lo ha adorato (più o meno come me), sia da chi lo ha disprezzato come tanti altri o, diciamo, non lo ritiene proprio perfetto, come il nostro The Oxian, che ne parla ampiamente nel suo articolo.
GTA V per me è una grande evoluzione, soprattutto a livello di gameplay, per tutti i titoli Rockstar e in particolare per la stessa saga di Grand Theft Auto.
Per me i GTA sono sempre stati una fatica da portare a termine, in quanto trovavo le missioni principali sempre abbastanza noiose e decollavano solo nella seconda metà dell’avventura e fino a lì noia, a cui veniva in aiuto però il cazzeggio. In GTA V mai annoiato. Fin dall’inizio le missioni mi hanno divertito e impegnato. Niente di rivoluzionario, sia chiaro, le classiche uccidi, ruba, insegui e ancora uccidi, ma tutte molto ben fatte. Il merito è soprattutto delle meccaniche di shooting prese di peso dal magnifico Max Payne 3, ovviamente sempre opera Rockstar

Unico elemento sotto tono la trama, non memorabile come si sperava, in cui però spiccano i tre protagonisti. Cioè, che vuoi dire di Trevor più di quanto si è detto già? Trevor è pazzo!!!

Rimane il fatto che qualunque cosa si dica, GTA V si riassume in cosa provi mentre viaggi in macchina, sulla via del tramonto con il cielo che ha mille sfumature diverse di rosso, ti lasci alle spalle la sabbiosa Blaine County e viaggi verso la grandiosa e verde collinetta di Vinewood con sotto questa canzone. E se non provi niente, bé un po’ mi dispiace per te, perché non sai cosa ti perdi.

 

1) The Last Of Us

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E infine sul gradino più alto del podio troviamo The Last Of Us, l’ultima grande opera dei cagnacci di Naughty Dog.
The Last Of Us rappresenta efficacemente l’evoluzione del videogioco in questa generazione e si merita quindi il premio di miglior gioco del 2013, ma si fa anche portabandiera di quello che deve essere il futuro dei videogiochi. Tratta tutte quelle tematiche più ostiche per un videogioco, con una maturità fuori dal comune per questo media, usando ad esempio la violenza non solo come intrattenimento o mero orpello visivo, ma come rappresentazione di ciò che è veramente l’uomo senza che ci siano le corde della civiltà a trattenerlo, diventando brutale, ingiusto e animale. Per tutta la durata (anche sostanziosa) dell’avventura, The Last Of Us riesce a tenere la tensione alta nel giocatore, che sia nel gameplay puro in cui bisogna stare attenti in ogni scontro, sia con umani che infetti, che nelle cut-scene, graficamente eccezionali e con la migliore recitazione in un videogioco. Tante sequenze emozionanti, commoventi e che lasciano un segno nel giocatore, con un finale che fa pensare e su cui ognuno avrà la sua opinione, ciò a dimostrare che The Last Of Us è più di un videogioco, ma una vera e propria esperienza interattiva da assaporare e vivere.

 

Vi invito a sentirvi liberi di insultarmi, specificando per l’ultima volta che questa è la mia Top 10 2013 personale e non parlo a nome di tutta la redazione di Left 4 Nerd, e magari commentate con la vostra Top 10.

Buon 2014 videoludico a tutti.

  • Gianluigi Appagigi

    FARCRY3

    • Aldone

      Far Cry 3 è bellissimo ma è uscito nel 2012.

  • Orsetto

    Abbastanza d’accordo! Anche se Tomb Raider l’avrei messo sopra a pokémon XD non per motivazione stupide del tipo “pokémon è un gioco per bambini” (.-.”), bensì perchè pokémon X&Y è un gran titolo per quanto riguarda l’online, ma il gioco in sé manca di sostanza, mentre Lara è proprio una sorpresa.

    • Aldone

      Lara è stata una gradevolissima sorpresa anche per me, ma le novità di questo Pokemon hanno prevalso su Tomb raider. Era da 15 anni che volevo vedere quei combattimenti sui Pokemon e finalmente mi hanno accontentato. Aspetto comunque il prossimo Tomb Raider con molto hype.

  • Rosario

    Assassin’s. Creed. IV. Black. Flag. Primo. Posto.

    • Aldone

      Guarda purtroppo non sono riuscito proprio a giocarlo ancora per motivi di budget, anche se amo la saga, cercherò di rimediare il prima possibile, anche se sono abbastanza sicuro che il 1 posto rimarrebbe TLOU che ho amato troppo.

    • Orsetto

      Assolutamente no. ROTFL.

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