Tomodachi Life [Recensione]

Tomodachi Life, conosciuto in Giappone come Tomodachi Collection: New Life, è un simulatore di vita virtuale per console portatile Nintendo 3DS. È il seguito diretto del capitolo per DS, Tomodachi Collection, uscito esclusivamente in Giappone e che ha riscosso un successo enorme in patria. Fiera di questo successo, Nintendo ha dunque provato a rilasciare il titolo anche in Europa pochi giorni fa, precisamente il 6 giugno. Quindi, dopo averlo provato a fondo, vi presentiamo un riassunto di tutto ciò che dovreste sapere su Tomodachi Life!

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La parola giapponese “tomodachi” (ともだち・友達) significa precisamente “amici”. Il gioco punta tutto, infatti, sulla creazione di personaggi che assomiglino agli amici, ai parenti e ai conoscenti del giocatore, e sull’instaurarsi fra loro di assurde relazioni. È possibile creare i propri alter ego, nonché quelli di amici e familiari sotto forma di Mii. Una volta generato un Mii, esso può essere dotato di una voce (per quanto meccanica) che assomigli vagamente all’originale. Personalmente, nonostante tutti i parametri vocali disponibili, mi è stato difficile creare delle voci verosomiglianti a quelle originali. Le ridicole voci di cui i personaggi sono dotati contribuiscono comunque a creare un generale effetto comico in tutte le situazioni. Oltre alle voci, è possibile attribuire ad ogni Mii un carattere particolare. È incredibile come, tramite la regolazione di pochissimi parametri, ogni Mii assuma un carattere estremamente fedele alla persona a cui ci si è ispirati. Il carattere che viene assegnato al Mii contribuirà a determinare i vari tipi di relazione che esso può instaurare con gli altri abitanti. Per fare un esempio, è difficile che un Mii estremamente chiuso in sé stesso riesca a far amicizia con Mii con lo stesso carattere, quando invece è più facile che si approcci ad un Mii espansivo.

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All’inizio del gioco si dovrà dare un nome alla propria isola, nella quale verranno a vivere i “tomodachi”. Il primo ad occupare uno dei tanti appartamenti disponibili sarà proprio il nostro alter ego, che appena prenderà vita si accorgerà di assomigliarci incredibilmente e comincerà a chiamarci sosia. HNI_0071Si crea così un parallelo fra il mondo reale e quello del gioco: tutti i personaggi del gioco sono assolutamente consapevoli di essere finti, così come noi siamo consapevoli di essere reali e di stare interagendo con dei “giocattoli”. L’escamotage è ottimo per far immergere completamente il giocatore dandogli la sensazione di essere una sorta di Dio dell’isola e di avere quasi il “dovere” di badare alle sue creazioni. Successivamente al proprio alter ego, si potranno creare tutti gli altri personaggi, e tranquilli, non avrete problemi di spazio perché ogni volta che starete per riempire tutti gli appartamenti, ne verranno costruiti di nuovi, lasciando così la possibilità al giocatore di popolare la sua isola con un numero sostanzioso di abitanti. Gli abitanti dell’isola chiederanno costantemente aiuto al giocatore per risolvere i loro problemi. Le richieste che faranno andranno dal banale all’assurdo: potranno chiederci di nutrirli oppure di aiutarli a starnutire. Ai Mii potranno essere regalati vestiti, cappelli, cibo, arredamenti per il loro appartamento o oggetti di svago. Ogni volta che un Mii vedrà soddisfatta una richiesta o si sentirà degnato di attenzioni dal giocatore o da altri amici, il suo livello di felicità incrementerà. Quando questo accadrà, sarà possibile regalar loro oggetti unici non trovabili altrove, altri arredamenti speciali, “motti” personalizzati che ripeteranno costantemente, canzoni o soldi che investiranno per fare un viaggio nello spazio.

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Ogni Mii ha dei gusti differenti, ciò significa che non tutti i cibi lo soddisfano! Bisogna sperimentare per capire quali sono i suoi preferiti.

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Avrete sicuramente intuito leggendo queste poche righe che il gioco ha una vena prettamente umoristica. Le situazioni non sono verosimili, persino i minigiochi che ogni tanto ci capiterà di fare hanno un che di assurdo e vaneggiante. Questa caratteristica è data dal fatto che si tratta di un gioco specificamente “giapponese”: l’umorismo giapponese si basa infatti sull’assurdo, su situazioni nonsense, che spesso noi occidentali non capiamo. Tuttavia se avete voglia di accettare questo “strano” umorismo, il gioco vi regalerà una buona dose di risate. Il titolo è molto rilassante, anche se lascia un po’ il tempo che trova, nel senso che non ha certo la varietà di un Animal Crossing e molte cose continuano a ripetersi all’infinito. La cosa interessante è, più che altro, osservare i vari tipi di rapporto che si verranno creare fra i vari Mii, molto spesso distanti da ciò che accade nella realtà.
Può capitare persino che vostra nonna si innamori di un vostro professore e… (udite, udite) potrebbe capitare che si sposino e che abbiano un figlio insieme se non metterete loro i bastoni fra le ruote e li lascerete fare!

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In Tomodachi Life può accadere di tutto! Anche un’invasione di felini giganti…

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Uno dei minigiochi più divertenti è quello in cui si possono domandare cose assurde agli abitanti. Evidentemente qualcuno pensa di assomigliare ad una mucca…

 

In conclusione, Tomodachi Life è sicuramente un gioco molto divertente e, grazie alla semplicità delle sue meccaniche, tutti lo possono trovare piacevole. Ha degli elementi che ci fanno intendere che si tratti di un gioco indirizzato ad un pubblico piuttosto “giovane” data la semplicità dei minigiochi e la loro infantilità. Non è particolarmente vario e articolato, ma come passatempo è più che consigliato.
L’unica nota negativa è forse il prezzo di lancio; 39.99euro sono abbastanza per un giochino del genere, ma in compenso vi verranno regalati due codici che potrete dare a degli amici e consentiranno loro di scaricare una versione demo con dei contenuti esclusivi dal Nintendo eShop.

E voi come state vivendo la vostra Tomodachi Life? :)
Fateci sapere cosa ne pensate!

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