[Retrogaming] Fire Emblem

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2014: non conoscere Fire Emblem è oramai un delitto. Il suo ultimo capitolo, Awakening, è stato un grandissimo successo: confermandosi tra i fan di vecchia data e aprendo le porte a tutto un nuovo pubblico, ha allo stesso tempo regalato al Nintendo 3DS una delle sue migliori perle e consacrato definitivamente la saga in occidente. Ma questa serie ha origini di vecchia data, con un esordio nel 1990 su Nintendo Entertainment System, e ha vissuto numerose evoluzioni e trasformazioni nel suo corso. Cruciale è stato il passaggio a console portatili con il sesto capitolo: è il 2002, Fūin no Tsurugi viene rilasciato in Giappone per GameBoy Advance, che al tempo andava alla grande, e ch7x_npresentava una volta di più luoghi e personaggi totalmente nuovi. Un po’ come in Final Fantasy, per intenderci, Fire Emblem ci propone nuovi protagonisti e nuovi setting di frequente, anche se non ad ogni capitolo, ma in maniera più irregolare. Fūin no Tsurugi riesce a far sentire un minimo la propria voce in occidente grazie al gioco per GameCube Super Smash Bros. Melee, disponibile in Giappone e in Nord America addirittura nel 2001, in cui l’eroe principale, Roy, fa parte del roster di combattenti. È certamente anche per questo che la curiosità nei confronti di questa saga è cresciuta fuori dal Sol Levante, e ha convinto Nintendo a portare il seguente capitolo anche da noi comuni mortali. A distanza di oltre un anno dalla sua pubblicazione, così, il settimo episodio, Fire Emblem: Rekka no Ken, giungeva nei negozi europei il 16 luglio 2004.

Il titolo ridotto a un semplice Fire Emblem tanto in Nord America quanto in Europa, per non confondere potenziali acquirenti, questo capitolo è legato a doppio filo al precedente, eppure riesce a farsi giocare e amare incondizionatamente anche così, e riesce anche a farsi capire. Rekka no Ken è infatti un prequel di Fūin no Tsurugi, così che quello che ci si perde non avendo giocato al predecessore sono chicche, citazioni, riferimenti, elementi che di sicuro divertono il videogiocatore ma che non sono certo il fulcro dell’esperienza, che rimane intatto.

Lyn sferra un attacco semplice.

Lyn sferra un attacco.

La storia si avvia, dopo una breve introduzione testuale su quel lontano passato in cui uomini e draghi, oramai estinti, coesistevano, con il risveglio del personaggio giocabile: lo Stratega. Lo Stratega, a cui daremo noi un nome, sesso e mese di nascita, rappresenterà il punto di vista del giocatore per tutta la durata del gioco, un rpg strategico in cui, effettivamente, siamo noi a decidere gli spostamenti dei pezzi sulla scacchiera. Il primo incontro dello Stratega sarà con Lyn, giovane spadaccina delle pianure di Sacae che, rimasta orfana, approfitta del fortuito incontro per mettersi alla prova e migliorare le proprie abilità combattive. Scoprirà presto di essere nipote del Marchese di Caelin, che vuole riprenderla a vivere con lui ora che è rimasta sola, ma sarà ostacolata da Lord Lundgren, che trama di uccidere il Marchese per prenderne il posto. In questo viaggio verso Caelin si uniranno numerosi amici, di provenienza e classi diverse: i fantini Kent e Sain, più serio il primo, Kentsciupafemmine il secondo; la timida Florina, cavaliere Pegaso intimorita dagli uomini; Dorcas, combattente, divenuto un bandito per disperazione, con il bisogno di acquistare costosi medicinali per sua moglie; Wil, arciere gentile e poco avvezzo a parlare del passato; e tutta una lunga serie di personaggi dalle storie più disparate e intriganti. Soprattutto, Lyn, lo Stratega e i loro compagni di ventura incontrano Nils il Bardo e Ninian la Danzatrice, fratelli in fuga dal Black Fang, un gruppo misterioso e terribilmente pericoloso…

Lyn affronterà Lundgren in un terribile scontro, e tutto sembrerà finito. Videogiocatori soddisfatti, gran bel canas-fluxgioco, ma un po’ troppo corto, è finito subito, ma qui, ma là. In effetti, quello che si è concluso è solo un amplissimo tutorial, utile a introdurre alcuni personaggi, e a incuriosire il giocatore. Proprio attorno al Black Fang e al segreto celato da Nils e Ninian girerà la parte principale della storia, con protagonista Eliwood, figlio del Marchese di Pherae, e futuro padre di Roy. A Eliwood si affiancherà il suo caro amico, fratello minore del Marchese di Ositia, Hector, e in un secondo momento anche Lyn, in un’epica avventura su cui eviterò di seminare ulteriori spoiler.

I draghi si sono estinti. Giuro.

I draghi si sono estinti. Giuro. Non è uno spoiler.

Tecnicamente il gioco si presenta bene, rifinendo e migliorando il predecessore senza tuttavia differenziarsene particolarmente. La colonna sonora è funzionale, ma non memorabile, così che, al di là del tema principale, difficilmente rimarrà impressa e ricordata.

Una nave pirata. Dal basso, a un certo punto, arriveranno dei rinforzi nemici.

Una nave pirata. Dal basso, a un certo punto, arriveranno dei rinforzi nemici.

Il gameplay si sviluppa su basi canoniche per il genere. Le arene in cui hanno luogo gli scontri hanno dimensioni variabili, e a diversi terreni equivalgono differenti caratteristiche: il deserto rallenterà di molto la maggior parte delle unità, la montagna sarà raggiungibile solo da una minoranza di specifici elementi del party, i fortini permettono di ricaricare i propri punti vita all’inizio di ogni turno, i boschi aumentano la probabilità di evitare attacchi, e così via. L’azione si sviluppa a turni non in base alla rapidità dei singoli personaggi, ma in base alla fazione: si alternano dunque i blu, ovvero i propri personaggi, e i rossi, cioè i nemici, con l’aggiunta talvolta di un terzo turno per i verdi, i quali rappresentano personaggi neutrali o alleati di una fazione o dell’altra, ma ad ogni modo controllati dalla CPU. Alla base dei combattimenti c’è un sistema di carta-forbice-sasso tanto per quanto riguarda le armi quanto le magie: spada batte ascia, ascia batte lancia, lancia batte spada; ma anche magia bianca batte magia nera, magia nera batte magia anima (o elementale), magia anima batte magia bianca. Gli archi non fanno parte di alcun triangolo, ma sono particolarmente efficaci contro le unità volanti; e alcune specifiche armi o magie hanno maggiore efficacia contro determinate classi (es.: la Frangicotta è una spada che infligge maggiori danni ai Cavalieri). Oltre le quattro armi e le tre magie citate, sono presenti anche le bacchette, in molti casi curative ma anche dotate di svariati altri poteri. L’abilità del personaggio con una determinata arma cresce con il suo utilizzo: il livello più basso è chiamato E, il più alto S, e danno accesso ad armi Matthewmigliori: se un Arciere al livello E potrà utilizzare solo l’Arco di ferro, al livello D sbloccherà l’Arco d’acciaio, l’Arco lungo e l’Arco corto, quindi svariati altri fino all’Arco d’argento al livello A e all’Arco reale al livello S. Ogni arma ha tuttavia un numero limitato di utilizzi, dopodiché si romperà.
Oltre i Lord, classe caratteristica dei tre protagonisti – Lyn e Eliwood utilizzatori di spade, Hector di asce, – sono presenti altre quindici classi base, ognuna con caratteristiche specifiche. Tutte, ad eccezione del Fantino, a cui sono accessibili sia spade che lance, possono utilizzare un solo tipo di arma o magia. Quando una classe raggiunge il livello 10, attraverso specifici strumenti – stemmi o sigilli nella maggior parte dei casi – può essere promossa a un livello superiore, ma il livello massimo raggiungibile da una classe è il 20, così che attendere il raggiungimento del livello massimo prima di promuoverlo fruirà al personaggio statistiche più elevate. Le classi di livello superiore sono 14 in tutto – ancora una volta escludendo i Lord – e ErkMcomportano, oltre una maggiorazione delle statistiche, l’ampliamento delle abilità specifiche del personaggio e, in molti casi, l’acquisizione di un nuovo tipo di arma: così i Gitani, arcieri a cavallo, diventano in grado di utilizzare anche le spade e di muoversi più agevolmente per terreni boschivi, mentre sia i ErkChierici che i Monaci, utilizzatori di bacchette i primi, di magia bianca i secondi, diventano Vescovi, apprendendo a utilizzare entrambe le cose.

Merlinus. Chi ha giocato a FE 6  lo troverà ringiovanito.

Merlinus. Chi ha giocato a FE 6 lo troverà ringiovanito.

La gestione degli oggetti è invece un elemento interessante. Se in un primo momento ogni personaggio può tenere fino a cinque strumenti totali, e scambiarli con le unità adiacenti o buttarli piuttosto che venderli in caso di necessità di fare spazio, da un determinato punto della storia verrà introdotto il personaggio di Merlinus, la cui tenda verrà piazzata nel punto in cui si inizia un nuovo capitolo, e che permetterà di accumulare strumenti. Tuttavia, ciò aggiungerà un ulteriore elemento tattico, in quanto potrà essere esso stesso vittima inerme dei nemici, i rinforzi dei quali compaiono non di rado nei dintorni, ben lontano da dove il party si è avviato per sconfiggere il boss di turno o conquistare il trono, tipici obiettivi di completamento di capitolo. Di volta in volta tuttavia accumulerà esperienza e, una volta raggiunto il livello 10, cambierà automaticamente classe a favore di una diligenza in grado di seguire il resto del gruppo grazie al suo cavallo.

Rebecca sarà una preziosa alleata, arciera non eccelsa quando si unirà alla causa di Eliwood, avrà tutto il tempo di crescere facendo a fettine le viverne nemiche.

Rebecca sarà una preziosa alleata. Arciera non eccelsa quando si unirà alla causa di Eliwood, avrà tutto il tempo per crescere facendo a fettine le viverne nemiche.

Lucius si unisce a Lyn per aiutarla con la sua magia bianca. Lucius ho detto, sì. Esatto, è un maschio. Ci ho messo secoli prima di realizzarlo.

Lucius si unisce a Lyn per aiutarla con la sua magia bianca. Lucius ho detto, sì. Esatto, è un maschio. Ci ho messo secoli prima di realizzarlo. Non l’ho ancora pienamente accettato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serra è una ragazzina viziata e capricciosa. Difficile da allenare, una volta promossa di classe svelerà le sue immense potenzialità.

Serra è una ragazzina viziata e capricciosa. Difficile da allenare, una volta promossa di classe svelerà le sue immense potenzialità.

Cosa realmente caratterizza Fire Emblem, rendendolo diverso da un qualsiasi Nobunaga’s Ambition o Final Fantasy Tactics? Innanzitutto, una caratterizzazione dei personaggi di certo più definita: non abbiamo unità potenzialmente suicide come in Advance Wars (sviluppato anch’esso da Intelligent Systems, lo stesso first-party Nintendo che ha lavorato a tutti e tredici i giochi della saga di Fire Emblem), bensì personaggi con un trascorso, un artwork, e una personalità. All’inizio di ogni capitolo si scelgono un numero definito di unità da portare in battaglia (in genere, circa una dozzina), ma data la quantità elevata di personaggi giocabili si finirà per puntare su un proprio team formato dai personaggi preferiti. La grande caratteristica che rende la saga dell’emblema di fuoco amata e odiata è, però, il fatto che non perdoni gli errori: se un personaggio muore, esce definitivamente di scena. La morte è definitiva, irremovibile, e non è possibile salvare nel mezzo di un capitolo, così che, se si vorrà risparmiare un personaggio dalla fine a cui è andato incontro, sarà necessario ricominciare il capitolo dall’inizio. L’eccezione è data dai Lord, che, in quanto protagonisti, non possono uscire di scena: in caso uno di loro muoia, è game over, e si dovrà per forza di cose ricominciare. Ciò rende il gioco tremendamente ostico, e aumenta notevolmente il coinvolgimento. Altra caratteristica originale di Fire Emblem è la funzione di Supporto, Wil Rebecca guarda che sguardo XDdi scarsa utilità da un punto di vista tattico ma capace di rafforzare l’immersione nel mondo di gioco e mostrare ulteriori lati dei personaggi a nostra disposizione, oltre che di modificarne l’epilogo. In base alla quantità di tempo – turni – che due personaggi passano uno di fianco all’altro, sarà possibile instaurare dialoghi tra loro che, se ripetuti, porteranno al massimo di affiliazione e così a epiloghi differenti: ad esempio, Hector potrà sposare uno fra tre differenti personaggi femminili. Ennesimo elemento che evidenzia l’importanza e l’unicità dei singoli personaggi è l’attività di reclutamento di nuove unità, spesso soggetta a vincoli specifici, quale può essere il dialogo con un determinato elemento del proprio gruppo che già conosce il nemico e può convincerlo a unirsi alla propria causa.

Fiora, Cavaliere Falco. Insieme alle due sorelle possono sferrare un potente attacco triangolare. Puro gimmicky.

Fiora, Cavaliere Falco. Insieme alle due sorelle possono sferrare un potente attacco triangolare. Puro gimmicky.

Altro elemento caratteristico del gioco è la possibilità di sbloccare capitoli segreti, totalmente nascosti, a cui si può accedere solo sbloccando determinati achievement nel capitolo precedente. Essi risultano nella maggior parte dei casi inutili a fini di trama, ma permettono di accumulare esperienza e, in alcune occasioni, addirittura di reclutare nuovi membri per il proprio party.

Fire Emblem è un gioco affascinante e complesso, di sicuro non adatto a tutti, ma che è in grado di premiare abbondantemente chi ha la pazienza di dedicarvisi. L’abbondanza di capitoli extra, di personaggi da utilizzare (44 in totale) e di combinazioni di supporto incentivano la rigiocabilità, ma la longevità è ad ogni modo sufficiente: una volta superato il tutorial, la storia di Lyn, e concluse le vicende principali, la storia di Eliwood, verrà sbloccata la storia di Hector, che ripropone la storia di Eliwood da un punto di vista differente, e con alcuni capitoli totalmente modificati o aggiunti. E se giocarci per la prima volta in moda in modalità Difficile equivarrebbe a un suicidio, potrebbe essere interessante alzare la difficoltà appunto per una seconda run. Il gioco fornisce anche una modalità multiplayer dove da 2 a 4 giocatori possono sfidarsi utilizzando fino a cinque dei propri personaggi, il che è apprezzabile, ma non entusiasmante nella sua realizzazione. Se si ha giocato a giochi successivi della serie – anche solo FE 8, The Sacred Stones – l’impossibilità di giocare oltre il capitolo conclusivo potrebbe far storcere il naso, ma d’altronde una storia deve anche avere una fine… O un sequel, dal momento che il suo predecessore è recuperabile in inglese grazie a una patch fan-made su emulatore, ed, essendo questa l’unica maniera per fruire di Fūin no Tsurugi, lungi da me scoraggiare l’utilizzo delle roms per il caso specifico.

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  • Alessandro P. Criscuolo

    Lucius era una maschio!!Comunque complimenti per l’articolo

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