Recensione: Stonerid

Stonerid è un indie 2D sviluppato dalla casa polacca Enitvare, ambientato in un luogo fantastico chiamato Atronast Mountain dove si trova, sulla cima della montagna, un albero magico che permette la vita agli abitanti di questo mondo.

Da qualche tempo, però, questo albero ha cominciato ad ammalarsi, per via della presenza sempre più elevata di tossine la cui provenienza è, al momento, sconosciuta.

Main screen del gioco, da qui saranno visibili le nostre partite con relative statistiche.

Il nostro eroe (cioè noi) decide allora di partire all’avventura per scoprire quale male affligge il magico albero, di trovarne la causa e di conseguenza eliminarla. Attraverseremo diversi livelli con i relativi abitanti, tentando di raccogliere il maggior numero di tossine e pulire mano a mano il mondo.

La peculiarità di questo gioco è la capacità da parte del protagonista di switchare tra un mondo parallelo all’altro, permettendogli così sia di raccogliere ancora più tossine (e quindi di conseguenza terminare il livello con più punti) che di superare eventuali ostacoli posti sul cammino. In una dimensione siamo semplici abitanti di Atronast Mountain, nell’altra siamo invece una specie di demone (come connotazioni non cambiano di molto l’uno dall’altro), dove il personaggio acquisisce nuove caratteristiche, come compiere salti più alti e correre più velocemente. Questa meccanica di “switch dimensionale” è sia un punto di forza che un punto di debolezza per il personaggio: infatti molto spesso non sappiamo cosa ci aspetta dall’altra parte, se la via d’uscita o la morte, quindi sta al giocatore decidere cosa è meglio e opportuno fare.

Nel nostro percorso non dovremo soltanto raccogliere tossine, ma anche pietre, chiavi e tutto ciò che ci permette di terminare il livello con più punti. Troveremo anche leve che apriranno… quali porte? In quale mondo? Starà a noi scoprirlo. Ci sarà anche la possibilità di ottenere dei bonus nel caso in cui termineremo il livello in un tempo prestabilito oppure senza mai morire… Impresa molto difficile da realizzare.

Darkness Is Everywhere, fai attenzione a dove metti i piedi.

Avremo l’opportunità di interagire con altri abitanti delle diverse ambientazioni di gioco, che ci daranno qualche dritta su come arrivare alla fine del livello, oppure, semplicemente, avranno bisogno di una mano.

Come avrete potuto capire Stonerid si basa su una meccanica abbastanza semplice (i tasti da usare in sostanza sono 2, e c’è anche la possibilità di collegare il controller della Xbox 360) ma piuttosto interessante, che ricorda, in qualche modo, Super Mario Bros. e Rayman 2: The Great Escape.
Inoltre, per certi versi, il gioco si può interpretare come una specie di gigantesco puzzle. Nonostante la sua semplicità di fondo, Stonerid si presenta di primo acchitto abbastanza difficile, addirittura un po’ frustrante in alcuni punti. È un gioco longevo e duraturo, i primi livelli possono sembrare abbastanza semplici ma, mano a mano che si procede, la difficoltà aumenta gradualmente, ponendo il giocatore a far fronte a delle vere sfide, alcune anche divertenti (avanti, ditemi quanti di voi si sono ritrovati a farsi inseguire da una zucca!).

The Great Escape, ho adorato/odiato questo livello. Forse vi farà cambiare idea sulle zucche.

Quindi, in poche parole, un gioco per tutti e per nessuno, fortemente consigliato ai giocatori pazienti, fortemente sconsigliato a chi ha la bestemmia facile.

Al momento Stonerid è acquistabile dall’omonimo sito stonerid.com, ma è anche presente fra gli Steam Greenlight in attesa che venga reso disponibile al grande pubblico.

Requisiti di sistema:

OS: Windows XP, Vista, 7, 8

Processor: 2.0 GHz

Memory: 2 GB RAM

Graphics: 512MB, Shader Model 2.0 (recommended GeForce 9600 GT or above)

DirectX®: 9.0c

Hard Drive: 600 MB HD space

Sound: Compatible with DirectX®: 9.0c

Sito della casa sviluppatrice: http://enitvare.com

Pagina Facebook della casa sviluppatrice: https://www.facebook.com/Enitvare

Sito del gioco: http://stonerid.com/