[Receopinione] Loadout

Genere: Fps Free to Play

Sito internet: http://www.loadout.com/

Sviluppatore: Edge of Reality

Lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, polacco

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Quando si parla di titoli free to play, c’è chi li reputa come dei giochini di seconda categoria, e chi invece li considera come una salvezza, perché in realtà il binomio “giocare” + “gratis” è un’ottima configurazione, anche se non sempre è sinonimo di qualità. Dopo questa piccola introduzione direi che possiamo anche parlare del gioco che andrò a recensirvi oggi: Loadout, un free to play pubblicato su Steam il 31 gennaio 2014. Sin dalle prime fasi di gioco, ciò che colpisce maggiormente il giocatore sono una forte personalizzazione delle armi e un comparto grafico originale: gli sviluppatori hanno puntato molto, in particolare, sulla personalizzazione, tanto da renderla la base dell’ecosistema di Loadout.

PERSONALIZZIA…MOCI !

 Avete presente i “classici fps” dove prima di iniziare una partita vi accingete a scegliere con cura quali armi usare, quali accessori abbinare e quali abilità portare con voi? Beh, su Loadout nulla di tutto questo, perché la prima cosa che farete (dopo il login) sarà creare una vostra arma personale, con tanto di nome personalizzato, scegliendone la categoria (tra fucile, lanciarazzi, fucile a impulsi e fucile a raggio), il mirino, il caricatore e addirittura il grilletto, dando cosi al giocatore la possibilità di creare, a detta degli stessi sviluppatori, più di 30.000 combinazioni di armi. Senza contare l’arma secondaria. L’unica nota negativa del “pacchetto personalizzazione” è rappresentata dall’impossibilità di modificare la skin del vostro PG se non pagando soldi veri, e questo per un gioco che vuole far parlare di sé per la libertà di personalizzazione è quasi un controsenso.

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Consigliato da 9 mamme su 10…

IL GAMEPLAY

La grande libertà di personalizzazione non è l’unica freccia di cui dispone il gioco nel proprio arco: l’elemento di Loadout che più mi ha colpito positivamente è il gameplay, diverso dalla maggior parte degli sparatutto moderni, portando una ventata di aria fresca in un settore che da anni oramai segue le orme (molto spesso fallendo) di franchise come Call Of Duty e Battlefield. La possibilità di poter creare la propria arma personale, oltre a conferire al gioco una importante iniezione di longevità, permette un ottimo bilanciamento per quanto riguarda gli stili di gioco: potremo infatti decidere di portarci dietro un’arma basata sugli scontri a media distanza, senza però rinunciare alle corte o lunghe, creando un’arma secondaria adatta alle nostre esigenze. Le soluzioni che potremo quindi adottare si adeguano abbastanza bene alle poche (ma buone) mappe disponibili: al momento ne possiamo contare solo cinque, ma i ragazzi di Edge Of Reality hanno annunciato che nelle prossime settimane seguiranno DLC (a pagamento?) che aggiungeranno al gioco nuove arene. Già dalle prime partite, dove farete miserabilmente solo da carne da macello, avrete la sensazione di trovarvi davanti ad un fps arena: se vorrete sopravvivere più di 15 secondi, dovrete imparare a schivare tutto ciò che vi arriverà in faccia, dovrete allenare i vostri riflessi e sopratutto dovrete essere molto precisi a sparare mentre saltate. Senza troppi giri di parole, questo non è un gioco consigliato a chi fa del camping una propria arma. La massiccia dose di skill richiesta, le mappe ispirate e il danno delle armi bilanciato rendono ad ogni kill compiuta una sensazione inappagabile, mentre se sarete uccisi non potrete di certo dare la colpa ai camper (qualcuno ha detto Call Of Duty?).

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GIOCO CHE VAI… MODALITÀ CHE TROVI
Ottimo contorno per il ben configurato gameplay sono le modalità di gioco, divise in: informale, dove i neofiti potranno fare pratica contro giocatori dallo stesso livello; competitivo, categoria riservata ai giocatori con una discreta confidenza con il gioco; e partita personalizzata, per giocare in privato con i vostri amici. Per quanto riguarda le modalità di gioco vere e proprie, il gioco ci offre una rivisitazione di Uccisione confermata, per l’occasione chiamata Death Snatch; il classico deathmatch a squadre; cattura la bandiera; ed Estrazione, dove un giocatore per ogni squadra viene incaricato di raccogliere del blutorium (cristallo) in giro per la mappa, e portarlo in una “safe zone” scortato dai propri compagni. Riassumendo, il gioco offre modalità che di sicuro avremo già visto e rivisto, ma che riescono comunque a divertire, complice lo stile cartoon del gioco, e un matchmaking ben realizzato e che permette al massimo lobby di 8 giocatori a partita, eliminando così in partenza ogni problema di lag.

SEMBRA DI GIOCARE UN CARTONE ANIMATO!

Sul fattore grafico, Loadout offre un comparto che a prima vista potrà ad alcuni di voi riportare in mente Team Fortress 2, ma quello di Edge Of Reality è a mia vista un pizzico migliore. Sacrificando le texture in full hd e i paesaggi maniacalmente dettagliati, il titolo dei ragazzi di Edge Of Reality si presenta giocabile anche con una configurazione non proprio recentissima, infatti sono personalmente riuscito a giocarlo con un CoreDuo E7500 e una Ati Radeon Hd 6870 a 60 Fps con dettagli alti. Anche se accessibile quindi a una vasta gamma di pc, il comparto video è ben realizzato: sangue, organi, gesti politicamente scorretti e armi che nemmeno la fantasia di un bambino potrebbe progettare, combaciano perfettamente con lo stile cartoon adottato dagli sviluppatori; mentre fanno storcere un pochino il naso le animazioni dei PG che non sono ben realizzate.

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Molto spiritosi, non trovate?

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

Se in questa recensione ho parlato positivamente per quanto riguarda il gameplay e il comparto grafico del gioco, è impossibile ripetersi per l’audio, e per altri piccoli dettagli che fanno la differenza (negativamente). Iniziamo con il sonoro: i dialoghi in-game, anche se stiamo parlando di un gioco senza una componente single player, sono praticamente ridotti allo zero se non consideriamo i mugugni emessi dal vostro alter ego, quando il nemico di turno vi bombarderà di razzi; la colonna sonora che accompagna i menù è spoglia, e alla lunga la melodia sincopata diventa fastidiosa, ma la parte più amara è costituita dal sonoro delle armi, a dir poco orribile. Tuttavia però sul comparto audio, a meno che non siate alla ricerca della perfezione, si può sorvolare, cosa difficile invece per una traduzione italiana pedestre, per l’impossibilita’ di personalizzazione del PG senza dover pagare, e per la limitazione al poter creare solo 4 armi.

GIUDIZIO FINALE
Riassumendo in poche righe mi sento in dovere di consigliare vivamente Loadout: perché è un titolo free to play, e se gli sviluppatori nelle prossime patch andranno a limare i suoi piccoli problemi, e con i dlc (magari gratuiti) aggiungeranno qualche mappa e modalità in più, questo gioco potrebbe diventare il nuovo caposaldo degli fps free to play.

  • Emanuele

    Bella recensione… Come free to play mi sembra valido… Speriamo che non peggiori nel tempo!

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