RE: DLC: vantaggi o svantaggi?

La nostra turtle vi ha parlato solo una settimana fa di DLC, ma il tema è scottante, ampio e sempre attuale. Alcuni redattori di L4N hanno così deciso, mani sulla tastiera, di prendere parola e dire la loro sull’argomento. Dai più contrari agli ottimisti. Questo è quel che ne è uscito fuori.

Il problema principale di buona parte dell’industria videoludica attuale nel creare i giochi è che non si concentrano molto nel programmare il gioco, ma preferiscono concentrarsi proprio su quello che uccide il gioco stesso: i DLC.
Prendiamo qualche esempio semplice.
A chi non piacerebbe giocare con il personaggio principale che indossa un costume alternativo?
Beh, devi pagare.
Questo potrebbe sembrare giusto. Ma non quando questi DLC contengono cose che potevano benissimo essere incluse nel gioco senza causare chissà che problemi.
Soprattutto quando questi DLC escono al D1 del gioco stesso.
Un caso eclatante e senza giustificazioni? Street Fighter X Tekken.
La Capcom ha messo il DLC su disco facendo in modo di non poter utilizzare 12 dei combattenti totali se non previo pagamento del suddetto.
Questo fa capire che la ricerca di lucro ha raggiunto livelli massimi, puntando a rovinare l’esperienza del giocatore se questi non decide di sottostare alle ingiuste regole che gli vengono imposte.

Fox

Rimpiango i tempi in cui non esistevano né DLC né patch al Day One… È palese che tutta la storia dei DLC sia una grandissima trovata commerciale volta a fregare ancora più soldi agli appassionati di videogames, visto che spesso non si tratta di contenuti aggiuntivi ma di contenuti già presenti nel disco e che vengono semplicemente sbloccati a pagamento. Non che i publisher vogliano nascondere tutto ciò, visto che sempre più spesso molti DLC escono in contemporanea con i giochi. Fanno ancora più incazzare coloro che ti vendono un gioco palesemente incompleto e ti vendono missioni aggiuntive o addirittura il finale del gioco tramite contenuto scaricabile. Esistono le eccezioni, comunque: certi DLC escono mesi o addirittura anni dopo,  sono completamente slegati dalla trama e valgono il prezzo che costano (basti pensare all’espansione in salsa horror Undead Nightmare di Red Dead Redemption), oppure altri contenuti vengono commercializzati gratuitamente, come nel caso dell’espansione Demolition Derby di Grid 2.
Quindi esistono eccezioni positive, ma nel complesso la storia dei DLC è l’ennesimo colpo gobbo a noi poveri player; ma nell’era dei beta tester a pagamento (nel senso che siamo noi a pagare per trovare i bug dei giochi, visto che la stragrande maggioranza di essi escono in maniera penosa, in alpha e con bug assurdi) e dei reboot del primo episodio della saga ”perchè non abbiamo più idee…”, ormai la ladrata dei DLC sembra essere il problema minore per ogni videogiocatore medio.

The Oxian

Per come vedo la questione, i DLC sono un – ottimo – strumento di cui molte software house abusano. Prima di gridare alla frode, è necessario capire di che tipo di DLC stiamo parlando.
– Nulla da obiettare sui DLC di colore come costumi o voci aggiuntive: mai sentito qualcuno lamentarsi di “troppa personalizzazione” – e cose del genere non possono certamente occupare prezioso spazio sul disco. Unica obiezione che si può muovere è che una software house potrebbe utilizzare meglio le ore/uomo spese per creare una moltitudine di costumi e gadget.
– I DLC che avrebbero potuto essere presenti su disco, vuoi per il tempismo della loro uscita o per il tipo di contenuti, sono una gran bruttura che dovrebbe scomparire lasciando un cratere fumante. E tuttavia vale la pena fermarsi un attimo per accorgersi che, dal punto di vista della software house, è molto più produttivo offrire tale contenuto (“aggiuntivo”) come DLC abbinato a qualche edizione speciale. Finché il contenuto è appunto “aggiuntivo”, ovvero il gioco sta in piedi da solo, è una operazione di segmentazione di mercato che non fa male a nessuno.
– I DLC già presenti sul disco sono invece, a mio parere, una frode bella, buona e totalmente ingiustificabile: l’utente ha già pagato per la proprietà del disco fisico e quindi deve essergli garantito libero accesso ad ogni contenuto. E’ proprio per questo che alcuni colossi (come EA, se non ricordo male) hanno tentato invano per proprio tornaconto di fare pressioni per separare a livello legale la proprietà di un disco da quella dei suoi contenuti.

Marconius84

Sono un videogiocatore di vecchio stampo e ricordo con estrema riluttanza il fatto di finire un gioco e non poterlo più continuare a livello di contenuti, soprattutto sulle varie console in mio possesso. Per quanto mi riguarda l’idea dei DLC è stata una rivoluzione non da poco che ho accettato con estremo piacere dove non si sfruttava meramente per uso commerciale, insomma, a chi di noi non piacerebbe avere qualche livello aggiuntivo o personaggio giocabile in crash bandicoot su ps1? Il problema è che dove girano i soldi girano gli avidi e le fregature. Perché devo pagare per avere un finale o una parte importante della storia quando ho già comprato il gioco che dovrebbe integrarli? Ho avuto di recente su PSVita (sono uno dei poveri scemi che l’ha presa al lancio) una piacevolissima esperienza con un titolo altrettanto piacevole e ben impostato: Soul Sacrifice, che mi ha ricordato cosa vuol dire avere DLC importanti a cadenza settimanale e gratuiti – ora con cadenza minore ma al lancio venivano rilasciati 2 nuovi boss e una parte di storia aggiuntiva quasi settimanalmente. Non chiedo certo di avere sempre tutto gratis, se uno di questi aggiornamenti uscisse a pagamento sarei ben lieto di spendere la giusta cifra per continuare a divertirmi giocandoci online (che praticamente è un buon 70% del gioco). Il punto è che se tutti i giochi fossero come soul sacrifice non ci faremmo problemi a convivere con i DLC, l’amara verità è che ormai vengono usati per le più tristi cavolate o per sbloccare contenuti già presenti all’interno del disco, che a mio avviso è cosa tristissima.

YondaimeK3

Io non trovo i DLC il male supremo come vengono spesso dipinti. Certo, una volta operata la divisione tra contenuti sbloccabili a pagamento e contenuti aggiuntivi. I primi, sì, sono il male, e qualunque software house adoperi un atteggiamento simile merita il boicottaggio coatto. Ma i secondi – che, in fin dei conti, sono anche i più comuni – no, anzi, sono uno strumento interessantissimo. Non ha senso lamentarsi di dover pagare per dei costumi in più. Ogni videogiocatore deve operare delle scelte, deve farsi i propri calcoli sul rapporto qualità/prezzo di quello che vuole acquistare, e decidere autonomamente. Quando si tratta di extra, fintanto che non siano indispensabili per la trama, sono più che ben accetti. Perché lamentarsene? Se li si acqusita, si è interessati, altrimenti si abbandoneranno sullo store. La possibilità di reclutare personaggi storici come Roy o Lyn in Fire Emblem: Awakening, per fare un esempio, è una manna dal cielo. Che sarebbe potuta anche costare un filino meno, a mio avviso, è vero, ma dove comunque posso decidere io: comprare, per un legame affettivo con questi personaggi, e ignorare Marth o Micaiah. Il DLC dedicato a Luigi in New Super Mario Bros. U è un altro esempio indicativo, dal momento che offre a prezzo ridotto tutta una serie di nuovi livelli che, in fin dei conti, appaiono come un intero nuovo gioco – simile al precedente – a prezzo ridotto. Questione di interesse, insomma.
Dove mi trovo anch’io in contrasto con il concetto di DLC, invece, è per quanto riguarda le esclusive. Perché uno stesso gioco deve avere missioni diverse tra la sua versione PS3 e quella Xbox360? Oppure, perché una delle due dovrebbe avere qualcosa in più? Dubito che qualche compratore possa scegliere che console acquistare in base ai DLC esclusivi, quindi si va a far gola solo su coloro i quali possiedono entrambe le console. Ma ne vale davvero la pena?
Al di là di questo caso specifico, ad ogni modo, sono fortemente a favore dei contenuti scaricabili. Soprattutto quando sono gratis, ovviamente (le missioni quotidiane di Layton!, le nuove arene per il multiplayer di Assassin’s Creed, i Pokémon evento…)

Domingo

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