Our Monsters Game: Digimon & Pokémon

Sin dal “lontano” 1992 sono apparsi negli scaffali dei negozi videogiochi basati su (o che includevano) il collezionismo di mostriciattoli. Esempi famosi sono Dragon Quest V, uscito nel Settembre del ’92 per Super Famicon e successivamente come remake per la PS2, e Shin Megami Tensei, uscito l’Ottobre dello stesso anno per la stessa console. Entrambi questi giochi sono RPG fantasy, ma la cosa più innovativa, almeno all’epoca, era la possibilità di collezionare, allenare e far combattere tra di loro mostri o demoni acquisiti durante l’avventura.
Pochi di questi giochi però hanno raggiunto il mercato occidentale, e tra tutti gli esponenti delle serie sui mostri ce ne sono due che sono tra i più famosi in occidente: Digimon e Pokémon.

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Digimon Virtual Pets

Sin dalla loro uscita sul mercato, appunto, occidentale, il rapporto tra Pokémon e Digimon visto dai fan è sempre stato molto conflittuale: spesso fan dei Pokémon hanno accusato i Digimon di copiare dai giochi Pokémon. Uno dei punti maggiormente sfruttati a favore di questa tesi è il fatto che Digimon sia uscito l’anno successivo a Pokémon (27 Febbraio 1996 contro 26 Giugno 1997), sebbene il primo gioco Digimon non fosse per console ma semplicemente una specie di antenato dei Tamagotchi (infatti la casa produttrice è la Bandai).

Il confronto generalmente vede contrapposti serie animate e videogiochi.
L’anime dei Digimon nasce fine a se stesso, ovvero non è tratto da un manga o un videogioco vero e proprio, e proprio per questo può vantare una maggiore originalità rispetto a quello dei Pokémon, oltre a mostrare svariate differenze. Per prima cosa, lo stile degli episodi: chiunque abbia mai guardato qualche episodio di qualunque serie Pokémon e Digimon avrà notato che le puntate del primo sono generalmente autoconclusive, leggere e quasi slegate tra loro, se non fosse per la trama di fondo del viaggio di Ash per battere le Palestre; al contrario, l’anime dei Digimon è improntato su una trama lunga e complessa sviluppata lungo tutta la serie, e le tematiche sono comunque diverse: in Pokémon il punto focale della serie è catturare e allenare i Pokémon, mentre in Digimon sta nel creare e rafforzare un legame affettivo tra di loro e sconfiggere così le forze del male che minacciano i mondi.

In Digimon, la sconfitta è generalmente quasi-permanente: ad esempio in Adventure, dove i Digimon malvagi sconfitti tornano ad essere dati per poi rinascere buoni, mentre in Digimon Frontier i dati dei nemici sconfitti vengono assorbiti; in Pokémon i mostriciattoli svengono solamente, e si hanno pochissimi casi di Pokémon effettivamente morti: Lucario e Latios nei film e la mamma di Cubone nei videogiochi.
Sempre parlando degli anime, avete notato una cosa? Quanti Pokémon avrà catturato Ash, escludendo le evoluzioni? Sicuramente tantissimi, basti pensare al fatto che si è ritrovato con trenta Tauros in un solo episodio. Al contrario invece, i Digiprescelti hanno un solo mostriciattolo a testa, fatta eccezione per Willis nel film Hurricane Touchdown (il terzo, arrivato in occidente come un unico film assieme a Digimon Adventure e Our War Game).
Oltre a questo, c’è da prestare attenzione ai metodi di evoluzione dei mostri nei due franchise: in Pokémon ogni mostriciattolo ha una sola linea evolutiva o al massimo una forma alternativa ma sempre coerente con quelle precedenti, e sono tre evoluzioni massimo per ogni specie, senza contare le Mega di cui parleremo dopo; unica eccezione è Eevee, che è stato introdotto come “pubblicità” per le evoluzioni grazie alle pietre, e in seguito è stato sfruttato per lo stesso motivo: con Espeon e Umbreon si introducevano l’alternanza di giorno e notte e la felicità, Leafeon e Glaceon introducevano l’evoluzione possibile in certi luoghi ben definiti, mentre Sylveon “sponsorizza” il Pokémon-Amie. Al contrario, ogni Digimon ha generalmente tre linee evolutive differenti, se non di più, giustificate nei videogiochi dai diversi tipi di dati acquisiti in seguito alle battaglie, e spesso diverse dal concept base della pre-evoluzione.

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Ci sono tante diverse scelte possibili.

Qui vediamo come esempio Tanemon: le digievoluzioni collegate dalla linea rossa sono quelle presenti in Digimon Adventure, ma quelle potenzialmente disponibili sono molte di più; Gennai stesso, nell’anime, spiega che quelle usate dai Digiprescelti sono solo quelle più utili ai loro scopi, e non nega che ognuno possa evolversi in modi diversi. Lo stesso vale per Adventure 02, dove ad ogni Digiprescelto vengono assegnate due Digiuova diverse, ma anche se non viene mai fatto nell’arco di tutta la serie ognuno di loro potrebbe usare quelle degli altri per ottenere nuove Digievoluzioni per il proprio mostriciattolo.
Oltre a questo, i Digimon possono regredire, generalmente al livello Rookie o a quello precedente, in modo da viaggiare più comodamente, e nel videogioco si può far regredire un Digimon per poi farlo evolvere in un altro.

Un’altra grossa differenza tra i due anime è il setting e il modo in cui sono considerati i mostri. In Pokémon i protagonisti si trovano a viaggiare per il loro mondo, e i Pokémon sostituiscono praticamente del tutto gli animali; al contrario, in Digimon la maggior parte delle avventure si svolge a Digiworld, un mondo digitale parallelo al nostro abitato solo da esseri digitali (da qui, appunto, Digital Monsters).

Anche i videogiochi presentano sostanziali differenze. In Pokémon il sistema di combattimento a turni è sempre stato lo stesso, mentre per i videogiochi ispirati ai Digimon il meccanismo può variare da quello a turni ad uno stile di combattimento in tempo reale, usando i tasti e la pulsantiera per muoversi e attaccare. Il multiplayer in Digimon è praticamente assente o quasi, spesso limitato a connessioni tra i tamagotchi. In Pokémon, specialmente dai titoli per DS in poi, il multiplayer è uno degli aspetti fondamentali del gioco, e la Game Freak tenta di implementarlo in ogni nuovo gioco. Alla fine, l’unica similitudine, se si può definire tale, è sorta da X e Y, in quanto il fatto di poter dar da mangiare, giocare e allenare il proprio Pokémon con il Pokémon-Amie e il SAV è simile alla Digifarm, un posto arredabile a piacimento dove si può nutrire il Digimon o allenarlo nelle statistiche o nei punti esperienza elementali necessari alle diverse Digievoluzioni.

Nonostante i mostri di entrambe le serie possano avere comportamenti più istinitivi e animaleschi, generalmente i Digimon sono mostri antropomorfizzati, dotati di linguaggio umano e di una propria individualità.

I Pokémon invece, pur mostrando di comprendere il linguaggio umano, sono in grado di ripetere solamente le sillabe del proprio nome, ad eccezione del Meowth del Team Rocket e di alcuni Leggendari, che però comunicano spesso usando il linguaggio telepatico, come Mewtwo.

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Da questa specie di salamadra acquatica in via d’estinzione nasce il piccolo Mudkip.

In più, i Pokémon sono forme di vita biologiche ispirate ad animali realmente esistenti, come cani, gatti, cavalli, fino ad arrivare ad animali più insoliti come l’Axolotl, e rimangono tali persino quando sono ispirati chiaramente ad oggetti inanimati come magneti o Sfere Poké, e combattono basandosi principalmente sulle proprie abilità naturali. I Digimon invece, in quanto agglomerati di dati in grado di diventare fisici nel mondo reale, hanno più libertà di forma e si possono trovare aspetti meno naturali dei Pokémon: macchine, giocattoli, essere umanoidi, creature mitologiche o sovrannaturali come angeli e demoni, e tanti altri. AngewomonProprio per questo, spesso combattono usando armi di vario tipo, passando da spade a cannoni e razzi. Alcuni di loro hanno anche sembianze quasi umane, come la bella Angewomon.
Alla fine, i Digimon hanno più in comune con anime dedicati a mecha o simili che con Pokémon.

In ultima analisi, vorrei soffermarmi sulla disputa più recente. Da quando sono state svelate le forme Mega dei Pokémon, molti fan, in particolare quelli italiani, hanno subito tacciato Pokémon di avere copiato dai Digimon. Ma tutta la disputa si basa in realtà sulle traduzioni occidentali. Di solito l’Italia si limita a comprare dagli americani le traduzioni inglesi per poi tradurle in italiano, creando a volte l’effetto telefono senza fili, sia per videogiochi che per anime (ciò comporta che alcune censure non derivino da una scelta della rete italiana ma di quella americana).
In giapponese, la Mega Digievoluzione, chiamata così sia in inglese che in italiano, è 究極進化 Kyuukyoku Shinka, che tradotto letteralmente è Evoluzione Definitiva. In Pokémon invece la Mega Evoluzione è メガシンカ Mega Evolution, traducibile appunto come Mega Evoluzione. Mentre in Digimon è una Digievoluzione più potente ma comunque del tutto simile alle altre in quanto a funzionamento e qualsiasi Digimon allo stadio Evoluto (o Ultimate/Perfect) può accedervi, in Pokémon solo alcuni mostriciattoli hanno una forma Mega, attivabile da uno strumento tenuto e differente dalle normali evoluzioni in quanto è reversibile al termine della battaglia o se il Pokémon è sconfitto.

Notare che la rivalità tra Pokémon e Digimon è un evento in gran parte italiano: cercando su Wikipedia, la pagina italiana dei Digimon è la sola ad avere il paragrafo dedicato appunto a questa rivalità, nata principalmente perché le serie animate andavano in onda praticamente nello stesso periodo, più che per vere somiglianze. Inoltre, la tendenza a “stare dalla parte dei Pokémon” è dovuta al fatto che, Pandamon_bmentre questi ultimi hanno avuto e hanno ancora oggi una larga diffusione in occidente (si pensi a fatto che X e Y sono usciti lo stesso giorno in tutto il mondo), Digimon in occidente è rimasto un prodotto di nicchia, mente gode ancora di una certa fama e popolarità in Giappone, tanto che è uscito giusto un paio di anni fa Digimon World Re:Digitize, e esistono molti Digimon, come Pandamon, disegnati direttamente dai fan e scelti tramite contest.

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