Il giallo esordio dei Simpson, season 1

«Oh, possiamo tenerlo, pa’? Ti prego, è tenerone!» domanda Bart a Homer in riferimento al Piccolo aiutante di Babbo Natale. «Ma è un perdente!, è un patetico!, è… è un Simpson.»

«Aww can we keep him dad, please?» «But he's a loser!, he's pathetic!, he's... A Simpson.» L'adattamento italiano dei testi non è dei migliori, ma il doppiaggio vince a mani basse sull'originale.

«Aww can we keep him dad, please?» «But he’s a loser!, he’s pathetic!, he’s… A Simpson.»
L’adattamento italiano dei testi non è dei migliori, ma il doppiaggio vince a mani basse sull’originale.

Questo scambio di battute proviene dal primo episodio dei Simpson mai andato in onda – ma non il primo realizzato – e racchiude in sé buona parte dello spirito di una serie che ha fatto la storia della televisione. È difficile separare i fatti dal mito. I Simpson non sono di certo una serie che ha bisogno di presentazioni, che risulterebbero inutili, superflue; d’altra parte non voglio parlarne dandoli per scontato, o accodarmi alle lamentele su Lopez piuttosto che sulla perdita o meno di qualità delle ultime stagioni.

Sarò sincero, non sono un grande fan. Sono uno spettatore occasionale, a cui è capitato di vedere diversi episodi durante gli anni di scuola, ma che non hai mai considerato lo show uno spettacolo imperdibile. Essendo però accerchiato da veri fanatici che per qualsiasi situazione sono in grado di trovare un riferimento o una citazione simpsoniani, ho infine ceduto alla curiosità, e iniziato a guardarlo. Un episodio dopo l’altro, tutta la prima stagione, 13 puntate che mi hanno dato da pensare. Tanto in positivo quanto in negativo.

Simpson1

«Scopriamo altre cose sull’energia nucleare, d’accordo? Booyoh»

Banalmente, il primo impatto è stata la differenza grafica rispetto ai Simpson con cui sono cresciuto. Le animazioni, in alcuni episodi più che in altri, sono rozze, l’aspetto dei personaggi non è ancora sempre definitivo, vedi Smithers ad esempio che appare inizialmente come un uomo di colore dai capelli azzurrognoli, e a livello di colorazione in generale vi sono diversi problemi. Il secondo è la comicità. Diverse gag ricordano quelle dei cartoni di Hannah-Barbera, o dei Looney Tunes, ma i Simpson non si ancorano a quelle, e si concentrano su qualcos’altro: i personaggi. Le storie ruotano tutte intorno a dei personaggi che non sono macchiette, ma hanno personalità a tutto tondo, per quanto ancora in definizione. In definizione nel senso che non sono ancora totalmente chiari agli autori stessi dello show. Nell’episodio Bart il grande, Bart è responsabile e propenso ad accettare consigli; in Bart, il genio si preoccupa di non deludere suo padre; Homer in the night mostra un padre di famiglia voce della ragione; la Lisa di Amara casa mia non è meno indisciplinata di suo fratello. Insomma, al di là dei propri tratti caratteristici, i protagonisti non sono ancora al 100% quelli a cui siamo abituati a pensare; discorso a parte per gli altri cittadini di Springfield, complice il loro poco spazio on air, molti dei quali iniziamo a conoscere in questa prima stagione. Il reverendo Lovejoy e la sua pettegola moglie, Martin, Nelson, Milhouse, Edna Caprapall, il direttore Skinner e sua madre Agnes, Montgomery Burns, Ned Flanders, e sono pochi quelli ad avere abbastanza spazio. Riusciamo a vedere un po’ più di altri Boe, attraverso le serate di Homer al bar e gli scherzi telefonici di Bart e Lisa; riusciamo a vedere un po’ di più Krusty il Clown e Telespalla Bob, il quale in Krusty va al fresco finisce in prigione e sviluppa il suo celebre sogno di vendetta nei confronti di Bart; riusciamo a farci un’idea abbastanza chiara anche di Abraham Simpson e di Patty e Selma, ma ancora hanno molto da rivelarci.

«Buon compleanno, Brittany! Come ti piacerebbe festeggiarlo? Vuoi che ti canti gli auguri di buon compleanno? ...oppure preferisci che spari Telespalla Bob dal cannone? Ahahahaaaah»

«Buon compleanno, Brittany! Come ti piacerebbe festeggiarlo? Vuoi che ti canti gli auguri di buon compleanno? …oppure preferisci che spari Telespalla Bob dal cannone? Ahahahaaaah»

Tanti personaggi divenuti leggendari qui non sono ancora stati con tutta probabilità neanche pensati. Troy McClure o il capitano McAllister non esistono ancora, ma neanche il giardiniere Willie, il sindaco Quimby, il dottor Hibbert o gli alieni Kang e Kodos. La sigla stessa è diversa, per quanto simile, a quella che sarà, in particolare nella scena dedicata a Bart. Andate a vederla. La gag del divano e quella iniziale alla lavagna non sono presenti in ogni episodio, e capita che si ripetano.

Nonostante tutto, però, nelle fondamenta era già lo show che tutti conosciamo. Volgare ma non eccessivo, lontano dal politically correct, specchio della società americana e critica feroce, che non dobbiamo dimenticare di contestualizzare. Stiamo parlando, insomma, del 1989, l’anno della caduta del muro di Berlino, dell’inizio di una nuova era. South Park, Futurama, Griffin e tutto quel filone non esisteva ancora, anzi era ben lungi dall’approdare sugli schermi televisivi. D’altra parte, occorre una precisazione. I Simpson erano già nati, e venivano mostrati in brevissimi corti sin dal 1987. Avevano un aspetto diverso, e… E non è il caso che dica altro perché, confesso, non li ho visti. Non credo neanche che siano recuperabili integralmente, tutti e 48 i mini-episodi. Alcuni sono stati riproposti come contenuti extra nei dvd della serie principale, altri sono rintracciabili via internet. Molti sono probabilmente materiale raro, se non addirittura andato perduto. Potete trovarne alcuni su youtube, e spaventarvi di fronte all’aspetto dei cinque Simpson nella loro versione beta. Vi renderete conto, se non altro, di come il tema, complice il poco tempo a disposizione, fosse in linea di massima focalizzato sulla famiglia disfunzionale, più che sulla società tutta, nel suo insieme.

Torniamo alla stagione 1, a quei 13 episodi. È difficile dare un parere alla prima stagione che non sia influenzato da tutto quello che ci gira attorno, dalla storia che i Simpson hanno scritto e dall’influenza che hanno avuto nel panorama televisivo negli anni a venire. D’altra parte, stiamo parlando di una stagione mandata in onda prima ancora che io nascessi. Se devo essere sincero, mi ha un po’ deluso. A furia di sentire critiche rivolte alle stagioni recenti, mi ero fatto un’idea delle prime come di chissà quale capolavoro. Mi spiace dirlo, ma non trovo sia il caso. Alcuni episodi sono particolarmente azzeccati e ben fatti, ma in linea generale mi è sembrata una stagione un po’ acerba. Non ho ancora guardato quelle successive, ma mi viene naturale ora come ora pensare ai Simpson come a un diesel, che ingraneranno in un secondo momento. Magari già nella seconda stagione.

E voi, cosa ne pensate?

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