Ghost in the Shell Arise: si, no, forse?

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Ghost in the Shell Arise è l’acclamato prequel della serie animata Ghost in the Shell Stand Alone Complex, nonchè di Stand Alone Complex 2nd GIG. Rilasciato il 13 marzo 2013 in Giappone, viene finalmente portato sul suolo nostrano grazie allo sforzo congiunto di Dynit e Nexo Digital, facendo rientrare Arise nel progetto “Anime al Cinema”. Animazioni eccellenti, ost davvero azzeccate… ma qualcosa non ci ha proprio convinto.

VORREI, MA NON POSSO.

Questo è quello che ho pensato per tutto il tempo. Arise, di per sé, è tecnicamente ottimo: animazioni fantastiche, soundtrack e design realizzati  in maniera spettacolare. Le carenze si rivelano nella parte più importante: LA TRAMA. Allora, se Arise è il prequel di SAC e SAC 2nd GIG, come diavolo è che la trama è del tutto incasinata? In 2nd GIG, ci viene narrato che il Maggiore Kusanagi, Batou ed Ishikawa erano nell’esercito assieme, prima che la Sezione 9 venisse creata. Sempre in 2nd GIG (nonché nello stesso episodio) veniamo a sapere che il tiratore scelto Saito (che al tempo era un mercenario) si unisce al Maggiore dopo uno scontro a fuoco tra i due, durante la guerra. Ora, non voglio spoilerare nulla a chi non ha avuto modo di vedere Arise, ma cosa diavolo hanno pensato gli storyboarder durante la realizzazione di questo prequel? Se narra gli eventi precedenti alle due serie animate di GITS, perché ne scombussola il senso cronologico e narrativo? La trama, di per sé,  getta delle ottime basi al proseguimento e all’allacciamento con SAC, ma il problema sorge con il sistema narrativo: il tutto diventa un misto confuso di azioni, discorsi e un susseguirsi di “succede perché si”. La verità a parer mio è che con Arise si è cercato di mantenere gli aspetti narrativi OTTIMAMENTE  realizzati in SAC e 2nd GIG, finendo però col creare un grosso ed intricato insieme di situazioni al limite della logica. Non sono nuovo di film, anime o OAV complicati ed intricati (diamine, amo Ergo Proxy ed Evangelion, che in tanti odiano perché “incomprensibili”), ma qui le cose davvero non vanno. E poi il doppiaggio… il doppiaggio, per dio… Ok, basta con le critiche, osserviamo il perché la serie si salva, nonostante le pesanti critiche che ho mosso.

LA RETE È VASTA ED INFINITA.

Le animazioni sono quasi afrodisiache, sempre fluide, brillanti e luminose. Fantastica la comparsa della città nello sfondo, in diverse scene, ad omaggiare il film originale di GITS. ll design dei mezzi e dei mecha è eccezionale, così come quello delle armi. I personaggi sono (quasi sempre) ottimamente realizzati e caratterizzati anche se, purtroppo, c’è qualche piccolezza che non ho mandato giù, tipo Pazu, che dovrebbe essere lo specialista nel combattimento corpo a corpo e con il coltello e che invece le prende da tutti… non devo spoilerare, scusate. Fortunatamente, la soundtrack mi ha davvero colpito positivamente. Le note sono quasi tecno e fanno sentire la differenza con le OST cui SAC ci aveva abituato, ma reggono il confronto.

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Vi ricorda nulla?

THE OCEAN IS GONE.

Dalla lettura vi sembrerà che ho completamente odiato Arise, ma non è del tutto così. Come anime a sé stante è ottimo, ma il problema è che è stato proposto come prequel di SAC. Qui è stato realizzato involontariamente (?) un completo reboot di un prequel che non è mai stato creato. Alcuni dettagli della serie originale sono stati mantenuti, come ad esempio l’infanzia di Motoko, il passato nei Ranger di Batou e il fatto che Saito sia uno scommettitore cronico. La sostanza è più che buona, ma il problema è il contesto. Se avessero presentato Arise come una serie ambientata in un universo differente da quello di SAC (così come successe per SAC stesso rispetto ai film di Shirow), la reazione sarebbe stata completamente differente. Sceneggiatura, animazioni, fotografia… Cazzarola, sono fantastici, ma non si possono combinare errori narrativi simili!

Insomma, possiamo considerare Arise un prequel ben riuscito? NO. È un buon anime? Assolutamente SI.

Vi consiglio assolutamente di vedere Arise, ma non consideratelo un prequel. Consideratelo un reboot di un prequel mai realizzato, e avrete un prodotto stupendo. Colgo l’occasione per ringraziare e congratularmi con Dynit e Nexo che ancora una volta ci hanno regalato una serata speciale al cinema e sopratutto la locandina dell’evento.

Vi lascio al trailer del prossimo appuntamento Dynit e Nexo Digital, ovvero l’immenso Space Battleship Yamato (qui in basso il link al trailer e coupon di sconto)!!

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