Blankets – L’amore secondo Craig Thompson

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Per parlare di Blankets basterebbe una frase: “Andate in fumetteria e compratelo” Punto. Ma sarebbe troppo semplice e poi ci sono sempre i malfidati che non ti credono e qualche frase in più bisogna pur scriverla.

 

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Craig e Phil sono due fratellini che per l’ennesima notte divideranno ancora quel letto, quel letto troppo caldo d’estate, troppo freddo d’inverno. Inizia così l’ennesimo litigio fra i due piccoletti con il maggiore, Craig, che vorrebbe finalmente tutto per sé quel letto troppo piccolo per entrambi. Così suo padre lo accontenta, spedendo il piccolo Phil nello sgabuzzino: buio,infestato di ragni e vermi che nel silenzio della notte si possono sentire strisciare fra le marce tavole di legno di quel buco asfissiante. Craig non sente più quel letto così piccolo e il suo senso di colpa renderà molto difficile il sonno per questa notte.

Così inizia Blankets, la seconda opera dell’americano Craig Thompson, un romanzo grafico (come lo definisce la copertina stessa nell’edizione italiana) autobiografico uscito nel 2003 negli Stati Uniti, con cui l’autore è riuscito a conquistare premi, critica e pubblico. Blankets è un romanzo di formazione dove l’autore narra la sua vita a partire dalla sua infanzia, percorrendo la sua adolescenza e poi la sua vita da “grande”, unendo il tutto grazie a numerosi flashback che collegano il tutto alla perfezione. Il racconto si incentra soprattutto sul suo ultimo anno di liceo, con la scoperta del proprio corpo e dell’amore, con tutto ciò che ne consegue, ancor di più quando si vive in una famiglia conservatrice e cristiana evangelica che potremmo anche definire fondamentalista.

Proprio la religione è un elemento cardine nella vita e nel romanzo di Craig Thompson. Durante la lettura scopriremo che soprattutto la figura di Gesù Cristo sarà si importante nella sua crescita, ma anche prepotente e a dir poco opprimente in alcuni momenti. Per Craig non deve essere stato bello né semplice crescere in una famiglia modesta (leggasi povera) con genitori così severi e controllori di tutto: i film, i libri, la musica ma anche le frequentazioni e le passioni stesse dei figli. Tutto ciò per fare in modo che loro pensassero solamente a Dio e alla propria famiglia, senza avere tentazioni esterne. Per lui e suo fratello Phil l’unica evasione da questo sarà soprattutto la loro passione in comune per il disegno e i pomeriggi interi passati ad esplorare il boschetto e tutti gli anfratti intorno alla loro casa. blankets3

Craig così vive pigramente la sua infanzia e la sua adolescenza, tra le privazioni da parte dei genitori,  le giornate passate tra litigare e volersi bene con Phil, le umiliazioni ricevute dai compagni di scuola e l’intenzione di diventare, un giorno, sacerdote, che a dirla tutta sembra più un’idea del suo pastore che sua. Ma durante l’ultimo anno di liceo, al campo invernale organizzato dalla parrocchia, conosce Raina, una bella ragazza del Michigan (stato confinante con il Wisconsin, da cui proviene Craig N.d.R.) con cui scatta subito un reciproco interesse che porterà i due a scambiarsi numerose lettere e così portare avanti questo complicato rapporto a distanza nato fra loro, che forse è una bella amicizia o forse un sentimento ancora più bello e inaspettato, ma del tutto nuovo ad entrambi.

Craig Thompson - Blankets Tutto ciò affiancato a dei bellissimi disegni, in bianco e nero, con i quali Thompson riesce a comunicare ancora di più ciò che provava in quei momenti, grazie ad elementi qui essenziali e stilizzati, lì molto più complessi ed elaborati. Oppure anche caricaturali come gli adulti enormi e deformati durante le sequenze ambientate nell’infanzia, quasi a volere indicare la loro malvagità e imponenza nei suoi confronti, con l’oramai assenza di qualsivoglia innocenza nel loro animo. E poi c’è poco da fare, nelle scene all’aperto, questi disegni danno proprio la sensazione del gelo e il freddo dell’inverno sulla propria pelle, che magari cerchiamo di contrastare con una coperta di lana a noi cara.

Blankets racconta una storia d’amore anche particolare a modo suo, con Raina e Craig che vivono questo rapporto a distanza e le problematiche situazioni familiari di entrambi non facilitano di certo la cosa. Nonostante questo Craig Thompson riesce nel far riconoscere tutti noi lettori in questa storia e nei suoi protagonisti, magari solo per un piccolo dettaglio che ci accomuna, creando una grande empatia per le loro vicissitudine, ma soprattutto una sottile malinconia per i tempi dei primi amori e della scoperta del nuovo.

Le parole stesse dell’autore Craig Thompson, rilasciate in alcune interviste, fanno capire al meglio l’essenza del romanzo e ciò che vuole trasmettere al lettore. Egli infatti dichiarò che il romanzo fu anche un modo di dichiarare agli stessi genitori che non era più cristiano, creando così molta tensione fra di loro negli anni a seguire, ma soprattutto, e questa è la parte che preferisco, che con Blankets voleva cercare di raccontare cosa si prova la prima volta che si dorme accanto alla persona che si ama. E il nostro caro Craig ci è riuscito alla grande.

blankets_thompsonCraig Thompson con il suo Blankets riesce appieno nel raccontare quei turbamenti della fase di crescita che va dall’adolescenza ai primi anni dell’età adulta, in maniera commovente e molto intima. Tutte le pagine mi hanno tenuto con un grande magone sempre pronto ad esplodere, con le fasi finali ad alto rischio di lacrimoni. Tutto questo riuscendo a tenere il romanzo veramente credibile e non artefatto, senza che si scenda mai nel banale o nello sdolcinato/melenso. Una lettura consigliatissima a tutti, che farà riscoprire tanti sentimenti e sensazioni ormai assopite dagli anni e magari, visto il periodo dell’anno, un regalo di Natale per noi stessi o per la persona che amiamo.

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