[Anteprima] Dead Island Epidemic

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Quando Deep Silver annunciò all’E3 2006 il misterioso Dead Island, l’hype dei gamer di tutto il mondo crebbe in modo esponenziale. D’altronde come si poteva resistere ad un gioco che prometteva di unire una componente GDR con uno stile di gioco da FPS, il tutto condito con gli zombie? Alla fine, dopo svariati rinvii ne uscì fuori un gioco dal buon gameplay, ma gli innumerevoli bug e il comparto grafico insufficiente ne limarono il successo. Due capitoli dopo ecco che Deep Silver ci riprova, sempre con la licenza “Dead Island” ma con un gameplay radicalmente diverso, parliamo infatti di un MOBA, anzi a detta degli sviluppatori, di uno ZOMBA. Dead Island Epidemic, è il nuovo lavoro di Deep Silver, un moba che riprende le ambientazioni dei primi due capitoli, aggiungendoci tutte le componenti di un gioco del genere. È di sicuro un progetto interessante, soprattutto per un fan del miglior (a parer mio) moba in circolazione, Dota 2. Ansioso di mettere le mani sul suddetto Epidemic, sono riuscito ad ottenere una key per giocare la closed beta, in modo da poter farmi una prima impressione sul nuovo progetto firmato DeepSilver.

Ma ho per caso sbagliato gioco?

Se avete trascorso almeno quindici minuti su Dota 2, l’interfaccia di DIE, vi risulterà particolarmente familiare: il menù che racchiude le skill del vostro PG e la barra della salute è posizionato e strutturato proprio come su dota, come a voler dimostrare di aver preso qualche (forse più di qualche) spunto dal famosissimo free-to-play di Valve, e devo dire che nonostante l’evidente mancanza di originalità il tutto funziona molto bene, visto che i fan di Dota si ritroveranno a loro agio fin da subito, e le nuove leve che non hanno mai toccato un moba in vita loro non avranno problemi ad abituarsi all’ottima interfaccia. L’unico elemento (fondamentale per questo genere di giochi) che mi ha creato più di qualche grattacapo è la telecamera, che non risponde bene al puntatore del mouse, e non consente di ridurre lo zoom, ma solo di aumentarlo. Problemi che si possono facilmente risolvere, ovviamente.

Come potete osservare l’interfaccia di gioco è molto simile a quella del famosissimo free to play di Valve

 

3,2,1… Tutti in lane! 

Parlando di ciò che davvero conta, ovvero del gameplay, Dead Island Epidemic ci propone 3 modalità più un prologo iniziale, in cui ci verrà velocemente introdotto un abbozzo di trama, e ovviamente i comandi di gioco. Per quanto riguarda le modalità di gioco, potremo scegliere tra PVE, diviso in “Horde”, dove dovremo resistere a varie ondate di nemici, e “Scout”, che ci vedrà impegnati nel conquistare punti di controllo sparsi per la mappa, per poi arrivare allo scontro con il boss finale. Il PVP invece, presenta un unica modalità, molto simile al dominio dei famosi Call Of Duty, dove tre squadre si scontreranno, per conquistare le bandiere posizionate strategicamente sulla mappa. A rendere interessante la faccenda, sono le “safe zone” delle 3 squadre (1 per squadra), che sono posizionate proprio vicino alle bandiere, disturbando, grazie alle loro torrette la cattura da parte dell’avversario. Il PVP vero e proprio è abbastanza equilibrato e, se non si è attenti, anche un giocatore alle prime armi può farci la pelle, specie se non ci occupiamo dei tanti zombie che affollano la mappa: il player vs player è un luogo pericoloso, e senza il giusto equipaggiamento, non riuscirete a sopravvivere contro gli zombie “speciali” che sono distinti tra loro per tipi di attacchi, e riescono in pochi istanti a ribaltare le sorti di uno scontro tra giocatori umani, come quando il “bruto” mi ha impedito di dare il colpo di grazia ad un avversario, che nel frattempo si è curato a suon di medkit ed è tornato a farmi la pelle, giusto per fare un esempio.

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Un comparto grafico bello, ma instabile 

Graficamente, il lavoro dei ragazzi di Deep Silver risulta realizzato a puntino. C’è da dire che un moba non richiede certamente la mole di lavoro richiesta da giochi come Battlefield 4, ma nonostante tutto il comparto grafico risulta curato e bello da vedere, eccezion fatta per i cali di frame che affliggono il gioco nelle situazioni più concitate, soprattutto quando c’è tanta “fuffa” sullo schermo. Ovviamente è inutile sottolineare che, trattandosi di una beta, ci sono tempo e possibilità per rimediare al problema.

W il crafting

 Dopo aver completato il prologo, verremo chiamati a scegliere quale personaggio sbloccare: ognuno gode di quattro skill differenti, e accumulando XP partita dopo partita, potremo sbloccarne di nuovi, per un totale di dodici personaggi, ovviamente tutti livellabili e personalizzabili per armi ed equipaggiamento. Per quanto riguarda le armi, abbiamo la possibilità di costruirne di nuove tramite il banco di lavoro, parliamo di oltre 80 armi (a partire dalla release finale), per l’equipaggiamento invece, potremo comprare dallo shop in game, sia i consumabili che comprendono medkit, potenziamenti temporanei e granate, sia i progetti che ci consentiranno di “craftare” altre armi sempre più potenti. Da segnalare anche la presenza della doppia moneta, anche se non ho potuto verificare con mano la sua importanza, dato che la feature non è ancora stata abilitata. Come detto prima, il gioco integra un sistema di crafting delle armi che aggiunge quel “pizzico di varietà” che manca ai migliori moba in circolazione: riparare, migliorare e costruire saranno azioni fondamentali per essere sempre competitivi sul fronte PVP.

Sbloccare tutti i personaggi sarà un impresa non da poco

 Le lacune non mancano di certo

Se finora ho parlato principalmente di ciò che di Dead Island Epidemic mi è piaciuto, forse è arrivato il momento di descrivere ciò che invece proprio non và: attenzione però, tutto ciò che andrete a leggere ora, potrebbe essere risolto o migliorato nel gioco finale, visto che stiamo comunque parlando di una closed beta. In primis, devo dire che urge una traduzione in italiano ( e non solo), poi una ritoccata al frame rate e l’integrazione con lo Steam Workshop di certo non guasterebbero. Se gli sviluppatori andranno poi a risolvere altri bug e problemi come il matchmaking, i rari (ma fastidiosi) crash a fine partita, e il veramente squilibrato sistema di ricompense, che vede premiare meglio chi perde una partita, piuttosto che il vincitore, potrebbe uscirne davvero un bel gioco.

Parere Personale:

Personalmente, ho molta esperienza con la serie Dead Island: ti fa salire un hype spaventoso, ma poi dopo averlo giocato ti lascia con l’amaro in bocca, specie quando pensi a ciò che sarebbe potuto essere ma non lo è stato, grazie a quel bug lì, o quel problema là. Dead Island Epidemic, però, potrebbe rappresentare un cambio di rotta per gli sviluppatori, tanto da essere convinto che tutto ciò che ora in questo gioco non va, sarà risolto. Un moba, poi, è un gioco che richiede impegno e dedizione. Se tutto andrà per il meglio, Deep Silver sarà responsabile di aver tolto molte ore di sane dormite a tanta gente.

 + Graficamente apprezzabile

 + Riprende in modo eccellente alcuni elementi di dota 2

 Vasta gamma di nemici

 + Il PVP è estremamente divertente

 Possibilità di craftare armi

 

 - Manca ancora la traduzione in italiano

 Cali di fps nei momenti più concitati

 A volte, si verificano crash a fine partita

 Gioverebbe molto l’integrazione allo steam workshop

 -Poche mappe disponibili

 

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